Non so se sia un record passare da 0 a 4200 mt in meno di sette ore, però certo la dice lunga su quanto la strada e le piste che conducono fin lassù siano assurdamente ripide e spettacolari.
Il sito si trova nelle vicinanze di un piccolo paesino di montagna, San Pedro de Casta; consiglio a tutti coloro che desiderino andare di non fare come me; a meno che non siate abituati all’alta quota, dormite almeno una notte in paese prima di intraprendere la camminata che porta a Marcahuasi!!!
NOTIZIE. Il luogo in questione è costituito da un altopiano arido e roccioso, ubicato a ben 4200 mt. s.l.m. la cui scoperta è di solito attribuita al ricercatore esoterista Daniel Ruzo …in realtá fu Julio Cesar Tello, padre della moderna archeologia in Perù, a visitare per primo questo posto incredibile nel 1923. A Ruzo si deve invece il merito di averlo portato all’attenzione internazionale, con teorie ed ipotesi che fanno molto discutere. Secondo Ruzo, infatti, le strane e numerosissime formazioni rocciose non sarebbero di origine naturale, ma costituirebbero il lascito di una antichissima civiltá antidiluviana che egli chiamò Masma.
In base a calcoli che, a dire il vero, fanno di astronomia, astrologia, mitologia, parapsicologia e filosofia un’unica “scienza”, egli ipotizzò che: 1) la storia dell’umanitá è assai più antica di quanto la scienza abbia mai immaginato, 2) essa passò attraverso 5 differenti epoche, ciascuna delle quali terminò a causa di un cataclisma, 3) in ciascuna di queste ‘epoche’ l’umanitá raggiunse alti livelli di sviluppo tecnologico e civile, 4) questi cataclismi si presenterebbero con una ciclicitá prevedibile e calcolabile, 5) la civiltá Masma che si sviluppò a partire da questo altopiano proveniva e derivava da quella di Atlantide, 6) i Masma costituirono numerose colonie, come a Tiahuanaco e Cuzco, dove le mura megalitiche che vi si trovano, risalirebbero ad un periodo assai precedente a quello degli Incas.
Dopo Ruzo un numero imprecisato ma consistente di ricercatori ed appassionati iniziò a frequentare il posto, asserendo di aver individuato la presenza di potenti fonti energeriche, derivate da fenomeni elettromagnetici molto intensi.
CURIOSITA’. Da allora molti sono stati gli avvistamenti di O.V.N.I (che io sappia, l’ultimo risale al 2011) e, tra le numerose curiositá da citare, vi è la storia di una ragazza che, dopo aver passato un’intera giornata a fotograre le varie formazioni presenti sul posto, tornata a casa fa sviluppare le immagini, accorgendosi della presenza, in alcune, di una strana e non ben definita figura umanoide. Secondo la rivista OIGA, che ha voluto investigare sul caso, i negativi non sarebbero risultati in alcun modo alterati e, sino ad oggi, nessun ricercatore ha mai smentito tale affermazione.>P>La più famosa delle figure presenti nel sito è il cosiddetto ‘Monumento all’Umanitá’ si tratta di una enorme figura che a seconda dell’angolazione o delle ore del giorno sembra mostrare ben 14 differenti personaggi, mentre altri due sarebbero visibili solo alla luce della luna!!!
CONSIDERAZIONI PERSONALI. Secondo il mio modesto parere le rocce, per quanto strane, hanno tutta l’aria di essere state create da agenti naturali; alcune formazioni sembrano evidenziare la presenza di una consistente attivitá magmatica ed è probabile che le popolazioni locali si siano stanziate sul posto attribuendo una notevole sacralitá a tutte queste incredibili formazioni rocciose.
La loro formazione sembra essere dovuta anche e soprattutto ad una fortissima attivitá magmatica; non sono un geologo, quindi non saprei dire se in zona vi siano tracce di antichi vulcani e neppure saprei dire perchè le zone circostanti non sembrano esserne state coinvolte, certo tutta la zona meriterebbe studi approfonditi.
Tello attribuisce alla cultura Huanca la presenza dei numerosi manufatti che trovò sul posto ipotizzandone l’arrivo e la colonizzazione intorno all’VIII sec. In realtá è difficile sapere quali e quante culture abbiano vi risieduto ed a partire da quale epoca: nessuno scavo e nessuna ricerca degna di questo nome sono mai state condotte in loco. Oltretutto c’è da dire che la visita di Tello (perchè di questo si trattò) risale ai primi del ‘900, in quell’epoca l’archeologia scientifica era ancora agli albori e le conoscenze circa le antiche civiltá precolombiane erano in molti casi ancora a livelli embrionali; ovviamente non discuto le capacitá di un cosí grande personaggio, tuttavia siti simili meritano studi davvero approfonditi e tecniche assai più moderne di quelle allora a disposizione!!!
La cittadella che ho visitato (sull’altopiano sembra ve ne sia almeno un’altra) ha una discreta estensione; apparentemente l’edificio più grande doveva avere carattere politico amministrativo (e forse religioso); l’altezza delle pareti esterne e i diversi incassi che dovevano sorreggere la pavimentazione, fanno pensare ad un edificio a più piani, cosí come alcune abitazioni presenti (per lo meno, diversi particolari mi hanno indotto a pensare che di abitazioni si trattasse). Molti di questi edifici ad uso suppostamente abitativo possiedono, inoltre, una specie di ‘seminterrato’; si tratta di un particolare accorgimento architettonico presente anche numereose altre localita centro andine. Di solito essi erano utilizzati come depositi per le granaglie (ma anche come luogo per la conservazione delle mummie degli antenati. In alcuni casi venivano ricavati due ambienti separati, talvolta su due differenti livelli, assumendo entrambe le funzioni).
Apparentemente tutto il complesso doveva essere circondato da mura perimetrali, mentre esternamente all’abitato si trovano numerose ‘chullpas’ (edifici di piccole o medie dimensioni, nelle quali di solito erano conservate le mummie o i fardi funerari: in alcuni casi però esse ebbero anche funzione abitativa o di deposito).
Mentre le chullpas sembrano essersi conservate molto bene, gli edifici della cittadella sono in completa rovina …e questo potrebbe far pensare che le prime possano essere state erette in un periodo sucessivo.
La tecnica costruttiva della cittadella sembra essere abbastanza rustica, sul tipo di quella dei nostri muretti a secco, mentree le pietre, salvo alcune eccezioni, non sembrano essere state tagliate con accuratezza (ed in questo la tecnica costruttiva ricorda effettivamente quella delle comunita Huanca).
E’ da notare che in alcuni burroni e crepacci ho visto alcune pietre di enormi dimensioni in parte ben tagliate e squadrate (proprio come se avessero subito un principio di lavorazione prima di essere abbandonate): ovviamente non ho avuto la possibilitá di avvicinarmi, per cui non mi pronuncio, però mi sono sembrate veramente molto interessanti.
Sul posto regna il più totale abbandono ed è veramente un peccato! La vicinanza con Lima e la fama cui è giunto questo posto ne farebbero una meta degna di nota ed è una vera vergogna che non vi sia alcun controllo sui numerosi vandali e gli ancor più numerosi turisti maleducati che visitano il posto …MARCAHUASI MERITA MOLTA, MOLTA PIU ATTENZIONE!
IN TUTTI I SENSI!!!
Ps: Il sito si trova nelle vicinanze di un piccolo paesino di montagna, San Pedro de Casta; consiglio a tutti coloro che desiderino andare di non fare come me; a meno che non siate abituati all’alta quota, dormite almeno una notte in paese prima di intraprendere la camminata che porta a Marcahuasi!!!